DANIELA BUSSOLINO AL LOUVRE DI PARIGI

DANIELA BUSSOLINO AL LOUVRE DI PARIGI

Daniela Bussolino sbarca a Parigi con la sua arte, in uno dei musei più importanti al mondo, in occasione del I Tour Biennale d’Europa Carrousel du Louvre.

L’artista astigiana, Daniela Bussolino, approda a Parigi, con un’opera della sua collezione dei ballerini stilizzati, al Salone Internazionale d’Arte Contemporanea, I Tour Biennale d’Europa, con Effetto Arte, Art Now, allo stand E1 del Carrousel du Louvre.

E in Francia Daniela Bussolino ci arriva sulle punte, come una ballerina.

Con grazia, in mezzo ad altri grandi maestri d’arte provenienti da tutta Europa.

La sua opera, “Forme e Colori”, è una sintesi del suo percorso artistico. Ci sono due ballerini che danzano su una specie di altalena, in sospensione sul mondo.

FORME E COLORI

Sotto si estende una vasta area di colori che formano saliscendi, fino ad arrampicarsi in cima, a sfiorare un cielo terso e intenso.

Colori plastici, uniformi, che delineano concetti, sensazioni ed emozioni, ma sono anche capaci di creare l’armonia dell’insieme, dove ogni elemento contribuisce in egual misura alla pienezza del risultato.

I ballerini rappresentano il buio e la luce, la notte e il giorno, il maschio e la femmina. Concetti che vanno al di là della mera figurazione e solleticano la filosofia taoista, con la spirale stilizzata nel Tao, quella che, in maniera superficiale, in Occidente si è portati a ritenere simbolo del bene e del male. Il nero e il bianco uniti in una coppia, proprio come nel tao, si toccano, si stringono, possono unirsi e diventare una cosa sola, oppure allontanarsi e restare colori distinti. Ma nello spazio occupato dal bianco c’è un po’ del nero e viceversa, con le braccia e le gambe, proprio come nella spirale del Tao.

Inoltre, le due figure non creano ombre. Sono eteree. Puro spirito e sentimento.

Un’opera che regala emozioni, con le sue forme e i suoi colori netti, distinti, ma che è anche capace di stimolare il ragionamento, pensando alle sfumature determinate dall’unione dei colori, dal bianco e dal nero.

Daniela Bussolino ci invita a riflettere sull’armonia delle forme e dei colori, ricordandoci che non esistono soltanto i colori primari, ma una varietà enorme di cromie determinate dalle miscele, dalle mescolanze dei vari toni.

Un’opera che sfonda il mero senso visivo, va al di là dello stile, del gusto personale e delle dinamiche di pittura e disegno, perché abbraccia gli elementi del vivere e il senso della natura umana, della socializzazione, dell’evoluzione della società.

In un momento non certo facile per il pianeta, Daniela Bussolino esorta a valutare la grandezza delle differenze, capaci di unirsi per creare qualcosa di superiore.

E lo fa con i ballerini che sorvolano il mondo che contribuiscono a colorare con il loro passaggio, i volteggi, le azioni. Un’opera che spinge l’uomo a riflettere sulle proprie azioni e su ciò che può fare per contribuire al benessere del pianeta e degli altri.

La ballerina bianca e il ballerino nero, allora, diventano sintesi semiotica della psicologia della Gestalt, che sostiene che il risultato sia sempre qualcosa di più della semplice somma dei vari componenti.

Una metafora dell’esistenza umana che va al di là del tratto, dei segni e degli effetti cromatici, per regalare un’opera di concetto e di pensiero.

In punta di piedi, come una ballerina che entri ed esca dal palco dopo un’esibizione.

Altra opera presentata in videoproiezione è il tenero abbraccio della madre al figlioletto. Una rappresentazione emozionale che non ha bisogno di spiegazioni per essere compresa in tutta la sua prepotenza espressiva.

IL SACRO AMORE

Daniela Bussolino ha portato a Parigi se stessa: amore, emozioni e sentimenti.

L’artista astigiana sarà impegnata il 28 ottobre in un’altra importante tappa della sua carriera: la presentazione del suo libro “Mondo a Colori”, di cui tratteremo ampiamente nel prossimo articolo.

Pubblicato da Pasquale Di Matteo: scrittore, critico d'arte, comunicatore multimediale.

Rappresentante italiano dell'associazione culturale giapponese, Reijinsha.

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